di Marco Travaglini – 5 luglio 2022

I roghi e il volontariato che li combatte

 Da Nord a Sud le amministrazioni si organizzano per fronteggiare l'immancabile emergenza incendi. In prima fila associazioni e volontari, spesso prima e unica risorsa per salvare interi territori a rischio

Secondo un’analisi dell’European Forest Fire Information System, l’estate del 2021 è stata la seconda peggiore stagione di incendi in Europa dal 2000, anno in cui sono iniziate le registrazioni. Le aree maggiormente interessate sono state quelle che affacciano sul Mediterraneo: l’Italia  il secondo Paese più colpito, con 159.537 ettari bruciati e 1.422 incendi mappati. Un numero  impressionante, che supera di ben quattro volte la media degli ultimi 13 anni. Peggio ha fatto solo la Turchia. Coldiretti evidenzia come lo scorso anno i roghi in Italia abbiano visto un incremento del 256% rispetto all’anno precedente, colpendo la penisola da nord a sud e determinando un costo di circa un miliardo di euro tra opere di intervento, spegnimento, bonifica e ricostruzione.

A novembre 2021 il Parlamento è intervenuto sulla materia convertendo in legge (155/2021) un precedente decreto recante “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di Protezione Civile”. Il testo stabilisce, tra l’altro, che il Dipartimento deve provvedere ogni tre anni alla predisposizione di un Piano nazionale per il rafforzamento delle risorse umane, tecnologiche, aeree e terrestri. Vengono inoltre inasprite le pene a “chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui”.

In tutta Italia le associazioni di volontariato svolgono un ruolo fondamentale in azioni di prevenzione e contrasto agli incendi.

In Sardegna il Corpo forestale e di vigilanza ambientale predispone periodicamente attività formativa antincendio boschivo a favore degli operatori delle OdV, illustrando le tecniche operative di spegnimento e bonifica, oltre alle precauzioni da adottare per lavorare in sicurezza. Nelle scorse settimane a Oristano sono state coinvolte 6 associazioni, per un totale di 60 volontari, nelle lezioni teoriche, a cui seguiranno esercitazioni pratiche di spegnimento e di utilizzo dei mezzi antincendio.

A Monreale, in Sicilia, l’assessorato alla Protezione Civile coordinerà direttamente per tutta l’estate i volontari delle associazioni Evergreen e Overland, che saranno impegnati in un’intensa attività di pattugliamento che li vedrà impegnati per 110 giorni, fino al 30 settembre.

A inizio giugno è stato presentato in Calabria il nuovo Piano antincendio boschivo incentrato sulla prevenzione che, oltre a coinvolgere attivamente il mondo del volontariato e delle associazioni venatorie, rispolvera la figura dell’eco-pastore in veste di sentinella del territorio per garantire, attraverso una presenza continua e costante, un controllo efficace tale da scoraggiare l’azione dei piromani ed evitare il ripetersi di quanto accaduto lo scorso anno nel Parco nazionale dell’Aspromonte. La Regione ha inoltre pubblicato un avviso riservato alle associazioni di volontariato di Protezione Civile che intendano collaborare alla campagna AIB 2022 con corsi previsti a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria.

Tra la metà di maggio e la metà di giugno, in Lazio sono state realizzate ben sei edizioni del corso di formazione antincendio boschivo di base dirette ai nuovi volontari delle associazioni di Protezione Civile della regione. A inizio luglio inizieranno le sessioni pratiche in cui i volontari saranno chiamati ad utilizzare le principali attrezzature necessarie al contrasto degli incendi boschivi: flabello, rastro, motosega e modulo AIB.

In Toscana la Pubblica Assistenza di Collesalvetti, in provincia di Livorno, ha organizzato un corso di 20 ore a fine maggio per volontari che entreranno a far parte della squadra che interviene in tutto il territorio regionale.

L’11 giugno si è invece concluso a Bologna un corso intensivo di 35 ore previsto dal piano regionale di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. A superarlo 15 volontari di Protezione Civile che hanno appreso le metodologie teoriche e pratiche da impiegare, le corrette modalità di comunicazione radio con l’utilizzo di ricetrasmittenti, il funzionamento di estintori, lance e motopompe.

Sono solo alcuni esempi di un dispiegamento di forze importante che investe quindi tutta la Penisola, con l’augurio che la stagione estiva ormai alle porte possa segnare un’inversione di tendenza rispetto al 2021. Tuttavia le premesse non appaiono incoraggianti. Campomarino in Molise è stata interessata da un vasto incendio lo scorso 15 giugno, con circa sette ettari di macchia mediterranea a fuoco. Non sono intervenuti i volontari locali abilitati all’antincendio, la cui convenzione con la Regione è prossima alla scadenza. Il loro intervento non sarebbe stato richiesto.

Volontari impegnati nello spegnimento di un incendio Ⓒ maique martens - flickr.com/photos/luismiguelmartins/

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