di Alessandro Seminati – 24 giugno 2025

Guardare oltre: una nuova Vision per i Csv

 La nuova Visione di sistema è il risultato di un lavoro condiviso, partecipato e a tratti anche coraggioso.

Scrivere una nuova Visione per il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato non è stata un’operazione formale né un semplice aggiornamento linguistico. È stato, invece, un passaggio strategico e di prospettiva. Perché ridefinire la propria Vision significa prendersi il tempo di guardarsi dentro e intorno, leggere con lucidità il punto in cui ci si trova, e scegliere in modo consapevole la direzione verso cui muoversi. Farlo oggi, per noi, ha avuto un valore particolare: ci siamo lasciati alle spalle una riforma del terzo settore che ha cambiato la fisionomia dei Csv, ne ha ridefinito il perimetro d’azione, ne ha ampliato il mandato. Di fronte a questa trasformazione, avevamo bisogno di parole nuove per dire chi siamo diventati.

Non si è trattato, però, di un esercizio solitario. La nuova Visione di sistema è il risultato di un lavoro condiviso, partecipato e a tratti anche coraggioso. CSVnet ha promosso un percorso aperto, che ha coinvolto le persone che animano ogni giorno i Csv: dirigenti, operatori, consiglieri. Voci diverse, punti di vista plurali, esperienze eterogenee che si sono messe in ascolto reciproco per arrivare, insieme, a un’espressione sintetica ma densa del nostro sguardo sul futuro. Il processo è durato mesi, ed è stato attraversato da domande vere: dove siamo oggi? Che cosa significa, oggi, “servizio”? Come vogliamo contribuire a generare valore sociale? A chi vogliamo parlare?

Perché ripensare la Vision è un atto di maturità

Ogni ente – pubblico, privato, profit o non profit – prima o poi è chiamato a ripensare la propria Vision. Farlo non significa semplicemente trovare una frase ad effetto. Significa, piuttosto, tornare alle radici del proprio agire, interrogarsi sul proprio scopo, sulla propria missione profonda. La Vision non serve a dire che cosa si fa, ma perché lo si fa. È un atto di consapevolezza e di posizionamento. Una nuova Visione serve a mettere a fuoco l’identità, a costruire coerenza, a guidare le scelte strategiche e a comunicare con chiarezza il proprio senso al mondo esterno.

Per i Csv e per CSVnet, oggi, era fondamentale ridefinire questo senso. Dopo la riforma, i Csv sono diventati strutture complesse: non solo soggetti che erogano servizi, ma attori dello sviluppo, facilitatori nei territori e nei network, interpreti dei bisogni emergenti, protagonisti dell’innovazione civica. Una Vision all’altezza di questa evoluzione doveva saper contenere tutte queste dimensioni. Doveva restituire l’idea che accompagnare il volontariato oggi significa prendersi cura delle condizioni che rendono possibile l’impegno delle persone nei confronti delle proprie comunità. Doveva mostrare che produrre servizi, oggi, vuol dire anche generare contesti, fertilizzare territori, costruire fiducia, creare senso.

Le parole che abbiamo scelto (e quelle che abbiamo lasciato andare)

In questo percorso, ci siamo interrogati molto anche sul linguaggio. Ogni parola è stata discussa, scelta con attenzione, a volte anche con fatica. Volevamo che il testo finale non fosse un ennesimo esercizio retorico, ma un frammento autentico di pensiero collettivo. Abbiamo cercato parole non scontate, capaci di evocare più che di spiegare, di aprire spazi più che di chiuderli. Parole che potessero durare e proiettarsi nel tempo, che sapessero ispirare, che potessero risuonare nel lavoro quotidiano di chi, nei CSV, agisce ogni giorno in territori diversi, con comunità diverse, dentro sfide sempre più complesse.

Abbiamo scelto, ad esempio, di parlare di reciprocità e non solo di partecipazione; di sogni invece che di valori assoluti; di creatività più che di semplici prestazioni; di coraggio anziché di mero funzionalismo. Scelte linguistiche che esprimono una visione del mondo, una cultura organizzativa, una posizione etica. Parole che riflettono il desiderio di essere soggetti attivi del cambiamento sociale, non meri esecutori di servizi.

Guardare avanti insieme

La nuova Vision non è solo un documento da incorniciare o citare nei piani strategici. È una bussola viva. Una mappa che orienta. Uno strumento per tenere unito il sistema e allo stesso tempo aprirlo al dialogo con l’esterno. Non dice tutto, ma dice l’essenziale. E soprattutto ci ricorda che il nostro lavoro – spesso invisibile, ma fondamentale – ha un senso profondo: quello di sostenere chi costruire, giorno dopo giorno, una società più giusta, più coesa, più solidale.

Racchiude, in fondo, un’idea molto semplice ma radicale: che il volontariato non è un gesto isolato, ma parte di un disegno collettivo. E che i Csv, nel sostenere questo disegno, devono essere capaci di pensiero lungo, di innovazione, di coraggio. La nuova Vision ci aiuta a fare questo: a non perdere di vista l’orizzonte.

Il racconto del percorso ed il testo della Vision dei Csv sono disponibili sul sito di CSVnet.

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