di Jonathan Kamonga – 1 febbraio 2024

Focus on Volontariati nel mondo / Tanzania

 Radicato nella tradizione e sempre volto al benessere dell'intera comunità, accompagnando dalla nascita alla morte l'individuo, il volontariato nel paese africano ha pure una giornata collettiva dedicata, istituita in ogni villaggio per prendersi cura dei beni comuni

In Tanzania l’impegno volontario da parte delle persone è molto diffuso, coinvolge interi villaggi e copre aree vitali per lo sviluppo, il benessere e la coesione delle comunità locali. Dalla pulizia delle strade dopo la stagione delle piogge alla costruzione di scuole nelle zone rurali, attraverso il volontariato le persone si prendono cura del proprio villaggio e rendono possibile la realizzazione di opere e progetti della comunità e per la comunità che, altrimenti, non sarebbero realizzabili. La forma di impegno forse più caratteristica, tradizionale e sistematizzata è la cosiddetta giornata di maendeleo (un termine che in lingua Swahili indica lo sviluppo), che si configura come una chiamata della popolazione da parte delle autorità del villaggio a svolgere dei lavori di pubblica utilità insieme, donando il proprio tempo in un giorno stabilito.

Ogni villaggio ha un suo Consiglio, un organo di governo che di anno in anno programma diverse attività di sviluppo e in base a queste organizza una o più giornate di maendeleo. Si tratta di attività che richiedono molto lavoro, come la costruzione di canali di drenaggio delle acque, di ponti, di aule, la riparazione o l’ampliamento di edifici. Le scuole, ad esempio, sono state per anni un prodotto del volontariato e della comunità, costruite dalle persone e dal loro impegno, specialmente nelle zone rurali e in quelle più isolate. Solo negli ultimi anni lo Stato si è fatto carico della realizzazione delle infrastrutture, migliorandone la qualità e la sicurezza.

Anche se le giornate di maendeleo vengono definite e percepite come iniziative di lavoro volontario, la partecipazione è quasi “obbligatoria” ed è opportuno avere una giustificazione valida per assentarsi. Sono un impegno collettivo programmato con anticipo che, anche da un punto di vista culturale, implica il concetto di responsabilità personale e condivisa nei confronti della comunità di appartenenza.

Di solito per favorire la partecipazione dei singoli, queste giornate sono organizzate nei fine settimana, quando la maggior parte della popolazione, che vive di lavoro agricolo, riposa. Tuttavia, a seconda dell’urgenza, possono essere organizzate durante la settimana. Circa quindici anni fa a Ikondo, un villaggio della regione di Njombe, negli altopiani meridionali della Tanzania, era stata organizzata un’iniziativa di maendeleo perché ogni anno si verificavano degli incendi che distruggevano i boschi. Ikondo, ormai, non aveva altre piante oltre al bamboo, famoso per la sua resistenza al fuoco. In un primo momento si era tentato di ricostruire dei piccoli boschi, ma anche quelli erano andati bruciati. Per questo, in un secondo momento, il Comitato europeo per la formazione e l’agricoltura lavorò con il Consiglio a una soluzione che coinvolgesse l’intera comunità. Il villaggio, quindi, acquistò delle piantine di pino e di cipresso dai vivai locali e vennero distribuite alla popolazione: quel giorno ci fu un gran maendeleo che invitava tutti e tutte alla piantumazione degli alberelli.

Cefa Tanzania per l’occasione aveva organizzato degli incontri nelle scuole, per spiegare ai bambini e ai loro genitori l’idea e piantare con loro i pini e i cipressi nel terreno scolastico. La gran parte della popolazione aveva scelto di piantare gli alberelli nelle proprie terre e solo poche persone si erano rese disponibili a piantare nelle aree comuni indicate dal progetto iniziale. Data la situazione, per incentivare la piantumazione nelle zone designate dal progetto, venne offerta la pombe, una bibita rinfrescante simile alla birra.

L’idea funzionò e anzi, il problema fu che non era stato previsto un così grande numero di persone, quindi da bere non bastava per tutti. Vedendo una tale e inaspettata adesione, una signora raccontò che avrebbe preparato e offerto anche lei la pombe per farsi aiutare dalla comunità nel suo terreno che da sola non riusciva a lavorare. Qualche anno fa anche Cefa ha beneficiato di un’attività di maendeleo per ampliare l’elettrificazione nei quartieri di Manyunyu a Matembwe e di Mgude a Isoliwaya. Insieme agli operatori dell’organizzazione non governativa, la manodopera volontaria locale ha realizzato gli scavi delle fosse per la posa dei cavi elettrici, funzionali a implementare mille nuovi metri di percorso delle linee a bassa tensione. Grazie a questo impegno oltre 280 abitanti di quelle zone hanno potuto collegarsi per la prima volta alla rete elettrica.

L’impegno volontario della popolazione della Tanzania non è concentrato solo durante le giornate di maendeleo e coinvolge diversi ambiti di particolare interesse per la vita delle comunità. Un esempio è l’organizzazione gratuita dei funerali: sono eventi gestiti dal villaggio inteso come collettività. Gli abitanti si occupano delle diverse necessità dividendosi i compiti, dalla costruzione della bara per ospitare il defunto alla preparazione e alla condivisione del cibo. Un altro esempio importante è legato all’ampio programma tanzaniano di scolarizzazione, che coinvolge aree difficili da raggiungere per gli insegnanti designati dallo Stato.

In loro aiuto intervengono degli ex studenti che, da volontari, si mettono a disposizione per insegnare nelle scuole, partecipando a percorsi di formazione gestiti dai presidi. Anche nel campo della salute chi è formato, ma aspetta di essere assunto come medico, spesso si offre per fare volontariato a sostegno delle comunità locali. Ci sono, infine, altre forme di filantropia come il dono di aree private per la costruzione di scuole, chiese, strade che diventano così dei beni della comunità.

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