di Silvia Gheza – 31 gennaio 2023

Attuazione PNRR, il civismo (formato) è garanzia

 191,5 miliardi di euro da spendere, tante priorità da affrontare anche nel Terzo settore. Ma chi tiene d'occhio il corretto svolgimento di questi processi? Per questo l’Osservatorio Civico PNRR lancia una scuola di monitoraggio dove formare associazioni e cittadini a questo importante compito civico

Giovani, donne, persone con disabilità. Sono le priorità trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che dunque prevede interventi, e una enorme quantità di risorse, pensati per ridurre gli svantaggi che in Italia ostacolano il pieno sviluppo delle potenzialità di questi target.

Su questi temi il Terzo Settore è presente da sempre, per sua natura. Per favorire un suo adeguato coinvolgimento e della cittadinanza in generale nell’attuazione del PNRR è nato nel 2020 l’Osservatorio Civico PNRR, realtà che tiene insieme le principali organizzazioni nazionali attive sul tema della trasparenza e della partecipazione civica.

Oltre a presidiare il tema nelle sedi istituzionali dedicate, con il ruolo di avanguardia della società civile italiana, l’Osservatorio intende attivare processi di monitoraggio del PNRR dal basso. Un monitoraggio civico, attuato da cittadini e cittadine, con l’obiettivo di indagare se i fondi del PNRR vengano realmente investiti per l’Italia di domani, un’Italia che deve essere attenta ai bisogni di tutte e tutti, in particolare delle persone in condizione di vulnerabilità. “Siamo convinti – spiegano i rappresentanti dell’Osservatorio Civico PNRR – che tenere l’attenzione alta durante l’attuazione del piano, quando ancora le cose possono cambiare, sia fondamentale per non trovarci a constatare amaramente dopo che l’occasione è stata mancata”.

A questo fine l’Osservatorio sta organizzando scuole di monitoraggio del PNRR in alcuni contesti pilota in Italia. La prima è stata organizzata a Bologna, lanciata durante l’ultimo Festival della Partecipazione organizzato da ActionAid Italia, Legambiente e Cittadinanza Attiva lo scorso giugno, e si è svolta in quattro incontri tra ottobre e novembre.

A partire dal 4 febbraio, la scuola di monitoraggio civico sarà avviata anche a Messina, grazie alla collaborazione tra l’Osservatorio, l’associazione Parliament Watch Italia e il suo laboratorio di monitoraggio civico “Libellula” e il CESV Messina ETS. Grazie alle sinergie costruite nel corso di questi anni, la scuola mette in campo un’offerta innovativa.  Le organizzazioni che propongono ed erogano la formazione, totalmente gratuita per i partecipanti, fanno parte di un network che, tramite l’Osservatorio Civico PNRR, da tempo lavorano insieme per chiedere una maggior trasparenza e partecipazione nel PNRR, attraverso un metodo volto a stimolare l’accountability sociale[1]. Ma non solo: il percorso formativo che queste organizzazioni propongono, oltre che fornire ai partecipanti gli strumenti pratici del monitoraggio, punta a dare una specifica chiave di lettura “trasversale”, volta a guardare le diverse progettualità attraverso la lente dei giovani, delle donne, della sostenibilità ambientale e di tutte quelle componenti essenziali per un’Italia di domani che possa essere realmente resiliente e sostenibile.

Tra queste organizzazioni, ActionAid presenterà la scuola e il PNRR, oltre che approfondire il tema del FOIA insieme a Cittadinanzattiva. La Fondazione OpenPolis e la campagna DatiBeneComune illustreranno ai partecipanti la disponibilità di dati pubblici sul PNRR; l’associazione Monithon, che da ormai un decennio presidia il tema del monitoraggio civico in Italia e sul proprio sito ospita migliaia di report di monitoraggi eseguiti da cittadini, cittadine e studenti, illustrerà le modalità di redazione di un piano di monitoraggio; l’associazione The Good Lobby, che studia e presenta strategie per dialogare con le istituzioni facendo valere il diritto civico ad essere informati e coinvolti, spiegherà come coinvolgere le parti interessate nell’azione di monitoraggio.

Ma oltre ai temi e agli attori, particolari e specifici sono anche il territorio e il target. La Sicilia appare nell’insieme delle regioni meno sviluppate d’Europa e, per questo, è uno dei maggiori beneficiari di diversi finanziamenti europei, come ad esempio i fondi di Coesione e il PNRR. I malfunzionamenti strutturali nel meccanismo di sfruttamento dei fondi in Sicilia sono una delle cause principali del ritardo di sviluppo. Tale contesto rende essenziale la partecipazione della cittadinanza che, una volta dotata degli strumenti utili per effettuare azioni di monitoraggio civico, può e deve pretendere dalle istituzioni un’efficiente gestione del PNRR, per se stessa e per il proprio futuro. Ed è proprio con uno sguardo particolare al futuro che la scuola vuole rivolgersi, oltre che ad un pubblico adulto e informato, anche ai giovani, che rappresentano circa la metà della cinquantina di iscritti.

Anche grazie a loro, ciò che si vuole è ribaltare le regole non scritte che ormai accompagnano il Piano italiano: dall’opacità  sugli interventi alla trasparenza, dall’esclusività della gestione amministrativa alla generalità di un monitoraggio pubblico e partecipato. Per un PNRR che sia veramente delle italiane e degli italiani.


[1] Questa si differenzia dall’accountability semplice in quanto prefigura un percorso dialogico dove le amministrazioni, nel render conto del proprio operato, si confrontano con la popolazione attraverso un dibattito pubblico basato su evidenze oggettive, dati chiari e informazioni strutturate. In questo dialogo le persone devono avere la possibilità di porre domande, ottenere risposte e fare proposte per migliorare l’azione amministrativa e devono essere certi che le loro istanze siano realmente prese in carico dalle istituzioni competenti.

Un'immagine della scorsa edizione del Festival della Partecipazione © Margherita Caprilli per ActionAid

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