di Silvia Gheza – 5 maggio 2022

I simboli che accolgono, le parole che uniscono

 Nel messinese un'associazione lancia un kit che, tramite simboli e segni internazionali, mette tutti i migranti, e in particolare i più piccoli, nella condizione di comprendere e farsi comprendere, superando barriere linguistiche

L’utilizzo più imprevisto è stato per un bimbo ucraino ricoverato in un reparto oncologico di un ospedale tedesco. Non conoscendo la lingua locale né l’inglese, i medici e i genitori del piccolo paziente non sapevano come comunicare tra loro. Eppure era indispensabile avere notizie. Per questa ragione i genitori hanno fatto ricorso alle tavole di “Benvenuti in Italia”, le guide online realizzate dall’associazione Onlus Persona Sempre (OPS) di Messina che traducono concetti semplici, ma spesso vitali, da lingua a lingua, attraverso simboli di immediata comprensione. Che potessero servire anche all’estero non era nelle previsioni degli ideatori, visto che le frasi riportate sono solo in italiano e in ucraino, “ma siamo felicissimi che vengano usate. Quando ce l’hanno raccontato – dice la pediatra Graziella Arena, presidente dell’associazione – abbiamo avuto una prova ulteriore della loro utilità”.

“Ci troviamo di fronte ad un vero esodo”, continua Arena. “Moltissimi dei profughi arrivati in Italia sono bambini, spesso non accompagnati, i quali vengono inseriti in nuove famiglie e nuove scuole. Per loro dunque è tutto nuovo, tutto diverso! E il primo problema da affrontare è quello della lingua. Sappiamo, per via del nostro lavoro, che le persone con difficoltà del linguaggio vivono spesso gravi disagi e condizioni di isolamento, sentimenti evidentemente acuiti in una popolazione duramente provata dalla guerra”. Per questo OPS è impegnata nel settore della comunicazione aumentativa alternativa con l’obiettivo di mettere tutte le persone con fragilità relazionale, e in particolare i più piccoli, nella condizione di comprendere, farsi comprendere e di esprimersi nel miglior modo possibile.

“Di fronte all’emergenza profughi abbiamo voluto creare uno strumento di mediazione linguistica che utilizza non solo la traduzione in senso stretto, da parola a parola, ma anche simboli che rappresentano il significato delle parole e rendono, per questo, immediatamente comprensibile il contenuto. È un modo per aiutare e far sentire meno soli i bambini e le famiglie in arrivo in Italia provenienti dalla tragica realtà della guerra”.

Reperibili sul sito costruito dall’ingegnere informatico Daniele Muscarella e dal grafico Vittorio Arena, le guide – “Benvenuti in famiglia”, “Benvenuti a scuola”, “Benvenuti a scuola dell’infanzia”, “Benvenuti dal pediatra” – sono state ideate da Carmela Marchese, Wioleta Bosowska e Giuliana Arena, professioniste dell’area clinico-riabilitativa, formate in Comunicazione Aumentativa Alternativa. Alla realizzazione ha collaborato anche la studentessa ucraina Anastasia Laviola che ha verificato l’uso corretto dei termini nella sua lingua.

“Comprendere ed essere compresi contribuisce a dare confort e accoglienza”, conclude Arena. “Le tavole, usate in accompagnamento alla naturale verbalizzazione non solo rappresentano una possibilità verso il sostegno all’ interazione viso a viso, ma anche all’apprendimento della nuova lingua”.

Mentre le tavole cominciano ad essere scaricate dal sito ufficiale (che presenta anche un QRCode per facilitare gli utenti) e OPS lavora all’ipotesi di realizzarne di nuove, le prime guide sono già in uso in diverse scuole, tra le quali la primaria Gussio nel comune di Santa Teresa di Riva, che ne ha dato comunicazione ufficiale, mentre altri quattro istituti impegnati nell’accoglienza le adotteranno presto come strumenti didattici. OPS viene inoltre quotidianamente contattata da insegnanti che seguono bimbi profughi dall’Ucraina e, allo stesso tempo, ha ricevuto assicurazione dall’Ambito Territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale che le schede verranno diffuse, tramite nota istituzionale, a tutte le istituzioni scolastiche del Messinese.

Una delle schede di “Benvenuti in Italia”, realizzate dall’associazione Onlus Persona Sempre (OPS) di Messina

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