di Francesco Bizzini – 10 dicembre 2021

Costituente del volontariato: parole, opere, missioni

 Il coordinamento regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia ha organizzato una tre giorni per sostenere la società civile nella costruzione, ragionata e approfondita, di pratiche di solidarietà, civismo e gentilezza. VDossier c'era e ha intervistato in esclusiva alcuni degli ospiti.

Rendere visibili e valorizzare gli “anticorpi” sociali che contrastano i virus della solitudine e dell’indifferenza alla sorte dell’altro. Costruire una narrazione divergente dei territori, spesso raccontati come non-comunità. Mostrare la resilienza del locale di fronte ai flussi globali. Connettere la molteplicità, altrimenti dispersa, di realtà che vedono nel noi la matrice dell’io. Per riscrivere un lessico e una grammatica dell’azione solidale.

Con queste ragioni la prima Costituente del volontariato ha preso il via nei giorni 15, 22 e 23 novembre 2021 negli spazi di Cascina Triulza a Milano, evento voluto e organizzato da CSVnet Lombardia, il Coordinamento Regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

La tre giorni ha visto l’avvicendarsi sul palco e nei workshop pomeridiani di numerosi ospiti provenienti da mondi anche estremamente diversi, dall’Università all’animazione territoriale, dal profit all’impresa sociale, tutti chiamati ad arricchire la riflessione per sostenere la società civile nella costruzione, ragionata e approfondita, di pratiche di solidarietà, civismo e gentilezza.

VDossier, in apertura dei lavori, ha intervistato Attilio Rossato, Presidente CSVnet Lombardia, per chiedergli il ruolo di una Costituente fatta “in presenza” in un contesto di perdurante crisi pandemica, una scelta forte in un’epoca di distanziamento sociale e di cautela: “L’abbiamo chiamata Costituente del Volontariato perchè volevamo uno spazio per dirci in maniera aperta cosa sta avvenendo nei nostri territori e quello che ci aspetta per il futuro. Lo abbiamo fatto in presenza perchè come tutti i momenti importanti è importante la relazione, guardarsi negli occhi e stringere un patto, vero, di impegno per le Comunità e per le persone più fragili. Le cose più importanti hanno bisogno di sentire le persone vicine”.

Presente ai lavori anche Aldo Bonomi, sociologo, intervenuto sul tema Far rinascere i territori: immaginare un modello di socialità post Covid, chiedendosi e chiedendo alla platea se basti la semplice comunità di cura o continuare utocelebrarsi come l’esercito dei buoni: “Molti sono impauriti davanti ai flussi della Finanza e ai flussi della Pandemia e danno vita a una comunità del rancore. Per questo non basta una semplice comunità di cura. Rigenerare i territori significa costruire comunità di cura sì, ma larga, non solo con il volontariato quindi, ma tenendo dentro gli insegnanti, i medici, i sindacati, le associazioni di rappresentanza e i sindaci”.

Si concentra sulle nuove generazioni, invece, l’intervento dell’urbanista del Politecnico di Milano Elena Granata, chiamata a esprimersi nell’intervento Città tra movimento e immobilismo: “Noi pensiamo che i giovani si debbano inserire nel nostro mondo, dando un contributo sì, ma stando al loro posto. E invece loro cambiano le domande e trovano suluzioni diverse. In natura questo è sempre avvenuto, ma noi siamo la prima generazione di adulti che non ci crede e pensa di essere insustituibile. Ai giovani dobbiamo dare spazio di pensiero e azione”. Alla Costituente del Volontariato organizzata da CSVnet Lombdaria, VDossier incontra l’urbanista Elena Granata sfidandola sul tema delle nuove generazioni e il loro rapporto con i Volontariati più “classici”.

La redazione di CSVnet Lombardia ha curato le riprese integrali dei lavori della prima, della seconda e della terza giornata.

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