di Anna Donegà – 24 marzo 2022

Corporate Giving, quando i volontariati fanno scuola

 Aziende sempre più attente a tematiche tipiche del non profit e disposte ad "attivare" i propri dipendenti. I CSV sono impegnati a favorire questi processi

Quando la comunità chiama, le aziende rispondono. Così si può sintetizzare l’impegno e l’interesse sempre crescente del tessuto imprenditoriale italiano nei confronti dei bisogni sociali del proprio territorio di riferimento. Si è visto in maniera eclatante con l’emergenza Covid e non tarderà a evidenziarsi anche con gli aiuti per l’accoglienza della popolazione Ucraina, ma quel che è significativo, è che al di là delle emergenze i dati ci dicono essere una costante, è che il coinvolgimento e il contributo del profit negli ambiti tipici in cui opera il non profit rientra sempre più nella visione strategica dell’azienda.

A dircelo è la quarta edizione della ricerca “Corporate Giving in Italy” – gennaio 2022 realizzata da Dynamo Academy e svolta con la collaborazione scientifica del Sustainability Lab di SDA Bocconi e che comprende le rilevazioni sugli anni fiscali 2019 e 2020 e i dati dell’Italy Giving Report di Vita – gennaio 2022.

Parliamo di una crescita del valore delle donazioni e dei contributi erogati dalle aziende che ha registrato un incremento del valore totale pari al 4,6% tra il 2018 e il 2019 e del 26,3% tra il 2019 e il 2020, anche come effetto delle agevolazioni introdotte dalla Riforma del Terzo Settore per la detraibilità/deducibilità delle erogazioni liberali. Ma non solo. È in crescita l’attenzione al volontariato d’impresa come strumento per combinare la risposta ai bisogni sociali con l’engagement dei dipendenti. Nonostante il lockdown e tutte le complicazioni di questi ultimi due anni, sono infatti sempre di più le aziende che coinvolgono i propri dipendenti in attività di volontariato in orario lavorativo e/o all’interno del piano di welfare aziendale. Il volontariato aziendale diviene pertanto strategico nelle politiche di gestione delle risorse umane.

Ne è un esempio il percorso che il Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo ha avviato da circa un anno con AIDP Triveneto – Associazione italiana per la direzione del personale, proprio per costruire modelli e processi virtuosi di esperienze di volontariato aziendale per dare più valore alle persone, motivare i dipendenti sviluppando nuove competenze e migliorare il clima lavorativo, in linea con le evidenze emerse dall’ultima ricerca della Fondazione Sodalitas

Anche CSV Milano è storico promotore, insieme a Sodalitas, in collaborazione con il Comune di Milano, del progetto Volontari per un giorno, ideato e coordinato da KPMG: una piattaforma per l’accesso a esperienze di cittadinanza attiva che mette in contatto i potenziali volontari con le associazioni e, soprattutto, con i progetti per la comunità. Nata come iniziativa sperimentale di innovazione sociale a Milano e provincia, oggi è una realtà presente su tutto il territorio nazionale, Volontari per un Giorno è la prima piattaforma che riunisce insieme associazioni, enti pubblici, imprese, e potenziali volontari, siano essi cittadini o, appunto, dipendenti di un’azienda.

Il volontariato d’impresa e l’attenzione alle donazioni tramite erogazioni di denaro, di beni o servizi sono oggi a tutti gli effetti tasselli di un più ampio disegno di impatto sociale e ambientale dell’impresa all’interno del contesto entro cui opera, in allineamento con le priorità di business e di ricerca di coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Sono infatti pari al 64% le imprese che hanno dichiarato di aver tenuto in considerazione il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite nella pianificazione delle iniziative benefiche. In questa visione sempre più strategica del rapporto tra profit e no profit si rileva la volontà delle aziende ad avere un ruolo attivo, di co-progettazione delle iniziative con gli Enti del Terzo Settore (ETS) e non solo di erogazione. Questo implica la necessità, da parte degli ETS, di costruire strategie di coinvolgimento dell’azienda nuove, basate sul consolidamento delle relazioni fiduciarie e in un rapporto non di “sudditanza” ma di collaborazione significativa per la costruzione del bene comune. Si tratta di un approccio e una postura relativamente nuovi con cui i volontariati, vecchi e nuovi, devono fare i conti e a cui devono essere accompagnati, anche grazie al supporto dei Centri di Servizio per il volontariato.

Al termine di questa carrellata, per sottolineare ulteriormente la fase di cambiamento di approccio aziendale che stiamo vivendo nella quale lo scopo di lucro si unisce a scopi sociali e di generazione di impatti positivi sulla società, è significativo segnalare la crescita delle B-corp – dove B sta per Benefit – al momento circa un centinaio in Italia. Sono aziende che volontariamente soddisfano elevati standard di trasparenza, responsabilità e sostenibilità misurati attraverso la performance sociale e ambientale su 5 ambiti: comunità, personale, clienti, governance e ambiente.

I volontari provenienti dall'azienda CDK Global di Padova

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