di Leonardo Becchetti – 17 dicembre 2021

Focus on Economia civile

 L’economia civile può essere definita come l’orizzonte verso il quale l’economia tradizionale deve muovere nel prossimo futuro se vogliamo vincere la sfida di “mali pubblici globali”, come l’emergenza climatica, le pandemie, e affrontare i problemi di povertà economiche e diseguaglianze

Leonardo Becchetti è professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata. Autore di più di cinquecento lavori, è scrittore prolifico tanto da essere tra i primi cento economisti al mondo per numero di pagine pubblicate su riviste scientifiche. Si occupa di rapporti tra etica e finanza, tra responsabilità sociale di impresa e performance e delle determinanti della felicità e del benessere. È editorialista di Avvenire e membro del comitato scientifico del Corriere della Sera Buone Notizie. Da consulente economico collabora a livello ministeriale ed è coordinatore scientifico di numerosi progetti, tra i quali la Scuola di Economia Civile.


QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’ECONOMIA CIVILE?
L’economia civile si fonda su quattro differenze rispetto al modello tradizionale.

La prima è una visione della persona che sottolinea il ruolo e l’importanza delle preferenze non miopemente autointeressate. Gli uomini non sono solo massimizzatori di utilità, la loro soddisfazione di vita non dipende solo dalle loro dotazioni monetarie o dai beni consumati. Al contrario sono cercatori
di senso e, assieme all’autointeresse che è la legge di gravità di ogni essere umano, hanno
preferenze come altruismo, reciprocità, avversione alla diseguaglianza. Sono e possono
essere maestri nell’arte delle relazioni disponendo di una forma di razionalità cooperativa superiore a quella dell’homo oeconomicus. La vita è fatta di dilemmi sociali, di incontri tra persone con competenze complementari dove la collaborazione moltiplica i risultati sociali ed economici,
ma per cooperare ci vuole fiducia e la fiducia è rischio perché significa mettersi nelle mani dell’altro senza una protezione legale.
L’economia civile insiste molto sulla formazione nell’arte delle relazioni (il know how with), essenziale per creare rapporti di qualità e moltiplicare la generatività economica e sociale.


LA CARATTERISTICA DELLA GENERATIVITÀ
La generatività è il secondo punto distintivo dell’economia civile. Gli studi di frontiera delle scienze sociali ci dicono che la soddisfazione delle persone “cercatrici di senso” dipende dalla loro generatività, che consiste nel prodotto della creatività e della capacità di incidere positivamente sulla vita propria e altrui. In sostanza, le politiche devono puntare a creare società generative dove è possibile aumentare soddisfazione e ricchezza di senso di vita.


LA RESPONSABILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE
Nel campo della visione d’impresa, è nata una generazione più ambiziosa di imprenditori che punta al profitto, ma anche all’impatto sociale e ambientale delle proprie azioni. Tutto questo si sostanzia in un’attenzione crescente verso la responsabilità sociale e ambientale d’impresa e in una fioritura di forme giuridiche dove gli obiettivi di creazione di valore e di generatività si affiancano dando vita a B-corporation, imprese benefit, vecchie e nuove forme di impresa cooperativa… Le imprese sostenibili
creano un ambiente di lavoro più ricco di senso di quelle tradizionali e quindi sono in grado di motivare maggiormente e arricchire di senso la vita di chi vi lavora.

UNA DIVERSA CONCEZIONE DI POLITICA ECONOMICA
Il quarto caposaldo riguarda il modo di concepire la politica economica. Nella visione tradizionale è il pianificatore benevolente che risolve il problema dei fallimenti di mercato, riallineando l’equilibrio raggiunto dai privati senza intervento pubblico, all’equilibrio ottimo per la collettività. Tuttavia,
l’ipotesi che un’istituzione illuminata possa risolvere da sola questo problema è stata confutata dalla scienza economica. I fallimenti dello Stato e dell’intervento istituzionale sono numerosi. Per questo motivo, nella visione dell’economia civile, ogni intervento di successo richiede l’azione di quattro mani: quella invisibile dei meccanismi di mercato, quella visibile delle istituzioni che però non è sufficiente a risolvere il problema, se non aiutata dalla terza mano della responsabilità d’impresa e dalla quarta
della cittadinanza attiva.

ESERCITARE LA CITTADINANZA ATTIVA
La cittadinanza attiva si esprime attraverso advocacy, gestione dei beni pubblici locali e tante altre forme di partecipazione, ma ha uno strumento fondamentale nel voto col portafoglio, cioè il potere che ciascuno di noi ha come consumatore e risparmiatore di votare con le proprie scelte premiando
prodotti e aziende capaci di riconciliare qualità del prodotto con dignità del lavoro e sostenibilità ambientale. Se tutti votassimo da domani col portafoglio, molti problemi sarebbero risolti perché vincerebbero sul mercato le imprese socialmente e ambientalmente più sostenibili. Sussistono
quattro ostacoli principali: mancanza di consapevolezza da parte dei cittadini del potere enorme che hanno, limiti alle informazioni disponibili su responsabilità sociale e ambientale dei prodotti e delle imprese, difficoltà nel coordinare le piccole scelte di tante imprese e le differenze di prezzo tra
prodotti “convenzionali” e prodotti sostenibili.
Il voto col portafoglio ha avuto successo nel campo del risparmio. Venti anni fa nasceva in Italia Etica sgr, il primo fondo d’investimento che vota col portafoglio.
Secondo un’indagine PwC, oggi circa il 77% dei gestori di fondo nel mondo dichiara che nei prossimi due anni voterà col portafoglio, selezionando le imprese sulla base dei criteri ESG, mentre BlackRock, importante fondo di investimento, dichiara espressamente di rifarsi a questa politica. Il successo in finanza dipende dal superamento dei quattro ostacoli: i fondi sono consapevoli, informati e capaci di coordinare le scelte di tutti gli investitori che gli affidano i loro risparmi, i fondi etici non rendono meno di quelli convenzionali.

NUOVI STRUMENTI A DISPOSIZIONE
Nel campo del consumo alcune recenti novità stanno aiutando a superare gli ostacoli.
Piattaforme digitali come Gioosto hanno reso possibile il voto col portafoglio digitale annullando i costi di ricerca dei prodotti sostenibili. Novità come quelle della Marca del Consumatore mettono a disposizione prodotti costruiti da associazioni dei consumatori che di fatto azzerano le differenze di prezzo. La Rete Next, Nuova Economia
per Tutti
, impegna circa quaranta organizzazioni chiave del Paese, tra associazioni datoriali, sindacati, Ong e atenei, a promuovere progressi e avanzamenti in materia di voto col portafoglio ed economia civile, animati dal principio di generatività e felici di lavorare a progetti di futuro che spingono avanti la frontiera del bene comune.

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