di Elisabetta Bianchetti – 13 giugno 2025

La grammatica dell’estate solidale 

 Parole e valori che raccontano il volontariato stagionale tra giovani, educatori e territori.

“La prima parola che ho imparato? Condivisione. Non era nei materiali pre-partenza, ma era ovunque.” 

Ogni estate, migliaia di giovani italiani scelgono di non partire solo per divertirsi, ma per mettersi in gioco. Insieme ad adulti e volontari di ogni età, danno vita a esperienze di solidarietà dentro e fuori i confini nazionali: campi ambientali, beni confiscati, progetti sociali, accoglienza, festival, laboratori. Un’estate diversa, fatta di zaini, mani sporche e notti condivise. Ma anche di parole nuove, dense, impegnative. È una grammatica della solidarietà che si impara sul campo, spesso senza accorgersene. 

“Non ci sono dispense, né voti. Ma è una scuola. E certe parole, se entrano, non se ne vanno più.” 

Ogni zaino racconta una partenza. Dentro ci sono vestiti comodi, scarpe robuste, magari un libro. Ma quello che non si vede — e che molti non sanno di portare con sé — è lo spazio per parole nuove. 

Gratuità 

“La prima sera ero stanchissimo. Avevo spostato casse d’acqua per ore, ma qualcuno mi ha detto: ‘Grazie di essere qui’. Allora ho capito.” 

Luca, 19 anni, ha partecipato al suo primo campo con Legambiente. Per lui, come per molti, la gratuità non è solo “non essere pagati”: è darsi tempo, accogliere la fatica come parte dell’esperienza. È un valore che sorprende i più giovani, spesso abituati a prestazioni misurabili. Qui invece conta esserci, ascoltare, cucinare per altri senza aspettarsi nulla in cambio. 

Formazione 

“Se non capisci dove sei, rischi di fare pasticci. Prima di agire bisogna capire.” 

Nei campi di Libera sui beni confiscati, la formazione è parte integrante del programma. Incontri, testimonianze, letture. I volontari non sono manodopera, ma cittadini in formazione. Capiscono le dinamiche del territorio, il contesto legale e sociale. Per molte associazioni, formare significa fornire strumenti critici, sensibilità, linguaggi. 

Comunità 

“Eravamo dieci sconosciuti. Dopo tre giorni sembravamo una famiglia. Ma la cosa più bella è che ci siamo sentiti accolti dalla comunità locale.” 

Le esperienze estive non si fanno mai da soli. Si vive insieme, si lavora insieme, si mangia insieme. E si entra in relazione con un territorio, spesso fragile o invisibile ai turisti. La parola comunità prende corpo nella relazione, nella reciprocità. Non si “aiuta”, si sta con. E questo cambia lo sguardo. 

Responsabilità 

“Quando il gruppo si è rotto, ho capito che anche il silenzio è una scelta.” 

Chi parte per un’esperienza di volontariato estivo affronta inevitabilmente dei conflitti: nella convivenza, nel confronto con la realtà, con sé stessi. Ecco perché molti educatori parlano di responsabilità come valore chiave: non solo nel fare, ma nel pensare, nel prendersi cura, nel decidere come stare nelle situazioni. Anche in quelle scomode. 

Cittadinanza 

“Dopo quell’estate, ho cercato un’associazione nel mio quartiere. Volevo continuare, anche in piccolo.” 

Il volontariato estivo è spesso una porta d’ingresso verso l’impegno sociale più ampio. Non sempre succede, ma accade. La parola cittadinanza torna così al suo significato profondo: appartenenza, partecipazione, responsabilità. È il filo rosso che unisce esperienze lontane tra loro ma simili nello spirito. 

Un vocabolario da portare a casa 

Ogni esperienza solidale lascia addosso un lessico diverso. Parole che si caricano di senso, che fanno da bussola anche dopo l’estate. Per alcuni resteranno ricordi intensi, per altri diventeranno scelte di vita. 

“La grammatica dell’estate solidale non si insegna: si vive, si sbaglia, si condivide. E a volte, si trasforma in un nuovo modo di stare al mondo.” 

(box di approfondimento) 

Vuoi partire anche tu? Ecco dove iniziare 

Campi estivi in Italia e all’estero.

Consigli utili prima di partire 
✔ Informati sul contesto: non tutti i progetti sono adatti a tutti 
✔ Chiedi se è previsto un percorso formativo 
✔ Verifica copertura assicurativa e condizioni di alloggio 
✔ Parti con uno spirito di servizio, non di “aiuto” 
✔ Scrivi un diario o tieni memoria: ti aiuterà a rileggere l’esperienza 

Foto di Emiro Albiani da "Tanti per tutti"

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