Come canta Umberto Tozzi nell’indimenticato brano del 1987, nell’immaginario collettivo il “grande fratello blu” viene associato a un’idea di sconfinata libertà. Eppure, chi convive con una disabilità motoria (specie se grave) potrebbe trovarsi in disaccordo: l’esperienza di una giornata rigenerante in spiaggia, con la brezza salata tra i capelli e lo sciabordio delle onde sulla battigia, rischia di diventare un privilegio negato per loro e le famiglie o i caregiver.
In questo scenario, “Insieme a te”, “Io posso”, “SpiaggiaLiberaTutti”, spiagge attrezzate e innovative a Punta Marina Terme (Ravenna), a San Foca (Lecce) e Rimini, cambiano il paradigma.
Accumunate da un mare di buone intenzioni e progetti all’attivo, qui i bagnanti con grave disabilità e i loro accompagnatori possono vivere un’esperienza del mare piena e dignitosa, centrata sulla persona, focalizzata sulla qualità della vita di tutti gli ospiti. Tali esempi lodevoli non solo si dedicano direttamente alle persone con disabilità, ma anche ai loro caregiver, per garantire un momento di “normalità” laddove le incombenze del prendersi cura non lo permetterebbero.
È proprio dall’esempio di “Io posso”, spiaggia accessibile e gratuita in Puglia che offre servizi dedicati alle persone con disabilità motorie o malattie altamente invalidanti come la SLA, che a Debora Donati è venuta l’idea della “Spiaggia dei valori”. La presidente e fondatrice di Insieme a te Odv, che gestisce la spiaggia, ha fatto in modo che la nuova struttura permanente inaugurata il 9 luglio 2024 non avesse alcuna barriera architettonica. Una volta giunti nella pineta di Punta Marina Terme, si viene accolti in un’area moderna e ariosa, con diciotto postazioni riservate e distanziate, coperte da gazebo, più altre dodici sotto l’ombrellone, attrezzate ad ospitare persone con disabilità motoria totale (tetraplegia) e/o con esiti da malattie neurodegenerative (come SLA e affini) e gli accompagnatori.
Uno schieramento vero e proprio di attrezzature a disposizione, sia che si voglia godere della brezza marina dal proprio lettino, sia che si intenda farsi cullare dalle onde, immergendosi in acqua in tutta serenità; una squadra di volontari giovani e senior formati per assistere i bagnanti in tutta sicurezza; aree di svago e convivialità in cui creare connessioni. Questi, gli ingredienti segreti dell’esperienza ravennate, che ad oggi rappresenta un’eccellenza, un esempio del quale si è potuto parlare anche in occasione della 17ª Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (COSP17), che si è svolta al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York a giugno 2025. “Eventi di rilievo come questo -afferma Debora Donati – sono fondamentali per far si che si getti luce sul tema e che si continui ad operare affinché le buone prassi diventino patrimonio condiviso“.
Pare infatti, che qualcosa a livello nazionale si stia muovendo: sono sempre più numerosi i lidi accessibili che tagliano il nastro tricolore. Ad esempio, in Emilia Romagna si sta facendo largo il progetto di turismo accessibile intitolato “Welcome Everybody in Emilia-Romagna”, un’azione che si è concretizzata nel riminese, dove il 16 giugno scorso è nata “Spiaggialiberatutti”. Un luogo, la spiaggia libera di piazzale Boscovich, che ha assunto una nuova veste, con servizi innovativi, dove non ci sono barriere e che si orienta verso un’accoglienza a tutto tondo. Il salto in avanti è stato possibile grazie alla co-partecipazione dell’amministrazione comunale col terzo settore. Per la sua prima stagione, la cooperativa Amici di Gigi è ente capofila di una rete associativa che avrà la gestione del lido inclusivo, con possibilità di rinnovo della convenzione.
A SpiaggiaLiberaTutti, davvero tutti sono ben accolti: concepita e attrezzata anche per persone con disabilità cognitive, sensoriali, motorie, si incontrano tracce del “design for all” in ogni metro quadro. Esempi ne sono una divisione degli spazi inequivocabile, con colori guida e gradazioni diverse di tonalità in base alle differenti funzioni a cui portano i percorsi, un sistema di comunicazione aumentativa e alternativa in linguaggio Arasaac (sistema comunicativo basato su simboli, immagini, pittogrammi, ideato per chi soffre di patologie quali paralisi celebrali, disturbi dello spettro autistico, disabilità di tipo cognitivo, sclerosi multipla).
Spostandosi più a sud, incontriamo un altro recente segnale positivo di accessibilità e inclusione: lo scorso 21 giugno il Comune di Pescara insieme alla cooperativa La Nave hanno dato i natali alla “eco-spiaggia”. A caratterizzarla, oltre una completa assenza di barriere architettoniche, ombreggi con passerelle di legno, la disposizione di quattro “sedie job” per permettere a chi ha una disabilità motoria di arrivare fino all’acqua e bagni accessibili. Ciliegina sulla torta, otto lavoratori di eccezione: giovani utenti della cooperativa che prestano servizio al bar e in spiaggia, perché la missione di inclusività permea ogni ambito di intervento.
Sebbene siano ancora molte le sfide da affrontare, la direzione è chiara e promettente: il mare sembra sempre più un patrimonio alla portata di tutti.






