di Redazione Vdossier – 15 maggio 2025

Aumenta la voglia di impegnarsi

 Secondo la ricerca l’84,4% dei toscani considera i volontari “persone da ammirare”. Un dato che è cresciuto di 9,6 percentuali rispetto al 2020, quando era al 74,8%. Conferma la crescente valorizzazione del volontariato e del suo ruolo sociale.

Cresce ogni giorno di più la fiducia che i cittadini ripongono nel volontariato. Un’indagine appena pubblicata e realizzata da Sociometrica per Cesvot sul rapporto tra i cittadini toscani, la partecipazione civica e il terzo settore, disegna un orizzonte decisamente positivo e ricco di spunti di riflessione per il volontariato.

Secondo la ricerca l’84,4% dei toscani considera i volontari “persone da ammirare”. Un dato che è cresciuto di 9,6 percentuali rispetto al 2020, quando era al 74,8%. Conferma la crescente valorizzazione del volontariato e del suo ruolo sociale. La ricerca fotografa anche quanto stia calando la percezione di coloro che credono che i volontari facciano cosa positive, ma niente di speciale: erano il 13,1% del 2020 e sono l’8,0% del 2025.

C’è sempre più consapevolezza rispetto all’impatto concreto dell’impegno volontario sulla comunità. L’indagine demoscopica si articola in quattro aree tematiche principali: la percezione e partecipazione al volontariato; la qualità della partecipazione civica e politica; i bisogni pubblici e ruolo del volontariato; i media e formazione dell’opinione pubblica. A dichiararsi disponibili a fare volontariato, ma solo a determinate condizioni, sono in 2 milioni, mentre più di 500mila già lo fanno. Ammonta al 31,8% la quota dei cittadini toscani che dichiarano di svolgere attività di volontariato, indipendentemente dalla forma in cui si realizza. Di questi il 17,7%è coinvolto in associazioni strutturate (odv, aps o cooperative sociali e il 14,1% pratica volontariato in forme non associate e non formali.

Le 2 milioni di persone che sono disponibili a fare volontariato dice di esserlo se venissero garantite determinate condizioni: la flessibilità nella gestione del tempo (28,3%), la fiducia e reputazione percepita dell’organizzazione del terzo settore (26,4%) e la chiarezza organizzativa, quali trasparenza e definizione dei ruoli (12,3%).

Durante la presentazione il presidente di Cesvot Luigi Paccosi ha affermato che “questa indagine conferma il grande potenziale di solidarietà e partecipazione della società toscana, ma evidenzia anche una sfida cruciale: il rischio di una crescente distanza tra cittadini e istituzioni”. “Il volontariato – ha aggiunto Paccosi – può essere il ponte per colmare questo divario, favorendo nuove forme di collaborazione e rafforzando il legame sociale. Valorizzare il terzo settore significa non solo sostenere il welfare, ma anche promuovere una cultura della partecipazione attiva e della fiducia reciproca”.

Il curatore della ricerca Antonio Preiti di Sociometrica ha sottolineato che “viviamo un momento delicatissimo, in Toscana e in Italia, perché da un lato cresce la voglia di partecipare, dall’altro domina una sfiducia profonda verso ogni forma di rappresentanza collettiva. Dobbiamo credere nella spinta individuale al bene comune e trasformare questa fiducia in organizzazioni nuove, credibili, all’altezza del presente”.

La ricerca analizza anche le motivazioni che spingono i toscani a partecipare alla vita civica e associativa. C’è una forte predisposizione altruistica: 4 toscani su dieci indicano come motivazione principale per l’impegno civico il desiderio di contribuire al bene comune (43,9%). Il 31,9% lo fa per sentirsi utile e parte di una comunità: 31,9%, il 19,3% per collaborare con altre persone su temi comuni e il 4,4% più pragmaticamente e strumentalmente in organizzazioni che rappresentano i propri interessi. Qua il Rapporto integrale.

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