di Giulio Sensi – 25 luglio 2025

“Prodigi” contro le emergenze

 Anpas, Misericordie e Vigili del Fuoco in congedo uniti nel nuovo progetto sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale.

La Sicilia è bella quanto fragile perché esposta a continue emergenze naturali: incendi, alluvioni, terremoti e rischio idrogeologico colpiscono il territorio con frequenza crescente. Solo nel 2023, secondo i dati del dipartimento regionale di Protezione Civile, si sono registrati oltre 850 eventi critici gestiti dalle strutture di emergenza. Un contesto che ha portato alla nascita di Prodigi – Protezione civile e digitalizzazione per le emergenze in Sicilia. È un progetto ambizioso, selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale.

Le emergenze recenti, infatti, hanno evidenziato la necessità di una risposta sempre più tempestiva. Prodigi punta a formare 600 volontari siciliani sull’uso delle nuove tecnologie applicate alla gestione delle emergenze. In un territorio che secondo i dati Istat del 2021 è sedicesimo per digitalizzazione e presenta una forte resistenza all’innovazione nel terzo settore. Con Prodigi si vuole dare un contributo per iniziare a modificare queste caratteristiche e questi dati con una formazione dedicata a volontari e volontarie che vogliano accrescere le proprie competenze personali per poi metterle a disposizione delle proprie comunità. Il progetto Prodigi coinvolge come capofila Anpas Sicilia, insieme con Misericordie SiciliaAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo – Sicilia, in collaborazione con il Dipartimento regionale della Protezione Civile.

La progettazione è stata curata dalla società CoPlus. I 600 volontari selezionati riceveranno una formazione avanzata su temi cruciali come l’uso dei droni, l’uso dei GPS, la messaggistica d’emergenza, la sicurezza dei dati ma anche una formazione più trasversale con temi come l’etica della comunicazione e la gestione dello stress. Cuore del progetto sarà anche lo sviluppo della piattaforma digitale Neptune, uno strumento su cui anche il dipartimento di protezione civile della Regione siciliana sta puntando per gestire l’emergenza in modo più efficiente.

Molte delle storie dei 600 volontari partono da molto lontano: Marco Anastasi presidente della pubblica assistenza Anpas di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ha iniziato a fare volontariato nel 1995. “Nel 2011 – racconta Anastasi – ho partecipato, come coordinatore del volontariato, all’emergenza alluvione che colpì il messinese. Una situazione che ci ha messo a dura prova, eravamo volontari ma anche figli, fratelli, amici di persone che avevano perso tutto. Persino i miei genitori avevano la casa allagata ma il mio impegno mi portava da chi aveva più bisogno di loro. Il volontariato per noi è questo: esserci, con cura, per chi ne ha bisogno”. Tra i volontari c’è chi ha partecipato alle campagne antincendio, chi fa trasporto sanitario ogni giorno e chi, come Arianna Scaglione della Federazione delle Misericordie, ha operato a Lampedusa durante gli sbarchi dei migranti. “Sono una psicologa – commenta Scaglione, 40 anni – e faccio volontariato da 12 anni, coinvolta inizialmente da mio marito. Lampedusa lo porto nel cuore perché lì ho conosciuto Giulio, che era solo perché la mamma era ricoverata per delle ustioni. Non ci capivamo a parole ma abbiamo iniziato dai piccoli gesti, dai sorrisi, dal giocare insieme. Penso a lui ancora oggi”. A mettersi in gioco anche volontari più adulti, come Fabrizio Pizzati, dell’associazione dei vigili del fuoco in congedo, di 57 anni che è volontario da 14 anni. “Ho partecipato – afferma Pizzati – Anpas, Misericordie e Vigili del Fuoco in congedo uniti nel nuovo progetto sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale.”. Ognuno di questi volontari, così entusiasti, ha grandi aspettative per il progetto. Vogliono acquisire nuove competenze, anche per la loro vita personale, vogliono continuare a fare rete per essere sempre più pronti a fronteggiare le emergenze che colpiscono le loro comunità. Tanti volontari, tanti colori ma soprattutto tanti cuori che questa guardano al futuro dell’emergenza con un occhio diverso. Sicuramente più digitale. In questi mesi si costruisce il futuro della protezione civile in Sicilia con una sinergia tra volontariato e enti istituzionali, oltre a partner profit, come EHT, una realtà importante in Sicilia per quanto riguarda il settore digitale, che stanno mettendo a disposizione le loro competenze specifiche per una regione sempre più pronta a rispondere ai rischi naturali. 

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