di Clara Capponi – 21 luglio 2025

Un miliardo per il futuro delle comunità: tutti i numeri nel trentesimo rapporto Acri

 Oltre un miliardo di euro erogato nel 2024, più di 22mila progetti sostenuti, in gran parte promossi dal Terzo settore. Le Fondazioni di origine bancaria si confermano interlocutori rilevanti per il volontariato organizzato.

Oltre un miliardo di euro erogato nel 2024, più di 22mila progetti sostenuti, in gran parte promossi da soggetti del Terzo settore. Le Fondazioni di origine bancaria si confermano interlocutori rilevanti per il volontariato organizzato, tra strategie di lungo periodo, cofinanziamenti e attenzione alle reti territoriali. 

Con 1,09 miliardo di euro erogati e oltre 22.000 progetti sostenuti, le Fondazioni di origine bancaria si confermano, anche nel 2024, attori centrali del sistema di welfare e sviluppo sociale italiano. È quanto emerge dal Trentesimo Rapporto annuale Acri, che analizza dati patrimoniali ed erogativi delle 85 Fondazioni presenti sul territorio nazionale. 

Il dato economico – il più alto degli ultimi 14 anni – segnala una tenuta positiva delle capacità reddituali e patrimoniali delle Fondazioni, che nel 2024 hanno beneficiato di un contesto finanziario favorevole. Ma il Rapporto offre anche uno spaccato utile per valutare l’evoluzione del rapporto tra Fondazioni e terzo settore, in particolare con il mondo del volontariato, oggi destinatario diretto della maggior parte delle risorse. 

Un quadro in trasformazione 

Il volontariato e il welfare comunitario restano al centro delle strategie filantropiche. Ai settori “Volontariato, Filantropia e Beneficenza”, “Assistenza sociale”, “Salute pubblica” e al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” è stato destinato complessivamente il 30,8 per cento delle risorse totali erogate: 336,9 milioni di euro

Se guardiamo alla tipologia di beneficiari, la trasformazione in atto è ancora più evidente: l’80,5% dei fondi va a soggetti privati non profit, a fronte di un 19,5% destinato a soggetti pubblici. Dieci anni fa i rapporti erano ben diversi. Il Terzo settore – volontariato incluso – è oggi il principale referente dell’attività erogativa. 

Una delle principali linee di intervento del comparto “Volontariato e filantropia”, è quella legata ai Centri di servizio per il volontariato, che le fondazioni sostengono per legge e che proprio dall’entrata in vigore del Codice del terzo settore hanno trovato una progressiva stabilizzazione nell’assegnazione e gestione delle risorse . Il rafforzamento degli accantonamenti al Fondo unico nazionale, in particolare, testimonia l’impegno costante delle Fondazioni nel sostenere una rete capillare di infrastrutture sociali – i Csv – che operano quotidianamente per accompagnare, formare e far crescere il volontariato nei territori. Parallelamente, la tenuta degli interventi diretti conferma una doppia direzione dell’impegno filantropico: da un lato, il sostegno alle strutture di sistema come i Csv; dall’altro, la promozione di iniziative mirate, spesso sperimentali, che valorizzano la capacità di innovazione sociale delle organizzazioni di volontariato. In questo quadro, il ruolo del sistema Csv si consolida come snodo strategico di connessione tra la programmazione delle Fondazioni e il protagonismo delle comunità locali.

Ma cambia anche la modalità con cui le fondazioni scelgono di intervenire: solo un terzo delle risorse finanzia progetti proposti da terzi; il resto è gestito tramite bandi o iniziative promosse direttamente dalle Fondazioni, con una crescente attenzione alla programmazione strategica e alla valutazione di impatto. 

Il ruolo delle fondazioni nel sostegno alle reti locali 

Un dato spesso trascurato ma significativo riguarda le erogazioni di piccola entità: anche nel 2024, il 2,3% delle risorse ha sostenuto progetti con contributi inferiori ai 5mila euro. Si tratta per lo più di iniziative di piccole associazioni locali, molte delle quali basate sul volontariato, che svolgono un lavoro di prossimità spesso insostituibile, specie nei contesti marginali. Pur non incidendo in modo sostanziale sui volumi complessivi, questa fascia testimonia un’attenzione diffusa e una certa flessibilità nell’intercettare bisogni minori ma non meno rilevanti. 

Collaborazioni e cofinanziamenti: la leva del partenariato 

Quasi la metà delle erogazioni (48%) è avvenuta nel 2024 in cofinanziamento con altri soggetti – pubblici o privati – segnando un’ulteriore evoluzione del ruolo delle Fondazioni, sempre meno meri finanziatori, sempre più soggetti capaci di attivare reti e contribuire alla costruzione di ecosistemi territoriali. 

È in questa logica che si collocano le partnership nazionali promosse da Acri, come il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che in nove anni ha coinvolto oltre 10mila organizzazioni tra pubbliche e private, o il più recente Fondo per la Repubblica Digitale, che finanzia progetti di formazione in ambito digitale con l’obiettivo di aumentare l’occupabilità. 

Entrambi i fondi – alimentati da risorse private ma con finalità pubbliche – vedono il Terzo settore, e in particolare reti di volontariato e associazionismo, tra i principali protagonisti attuativi. 

Sullo sfondo, le Fondazioni continuano a perseguire una strategia che punta a garantire continuità erogativa anche nei momenti critici. Il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, alimentato nei cicli favorevoli, ha raggiunto nel 2024 i 2,6 miliardi di euro, corrispondenti a circa due anni e mezzo di attività garantita. 

Una forma di “riserva” che consente alle Fondazioni di progettare sul medio-lungo periodo, aspetto particolarmente rilevante per chi lavora nel campo dell’innovazione sociale, dove i risultati richiedono tempo e continuità. 

Il Rapporto Acri conferma una relazione stabile tra Fondazioni e volontariato, che nel tempo è diventata più strutturata, meno episodica, in alcuni casi più esigente. I margini di miglioramento – a partire da una maggiore accessibilità per le realtà più piccole o meno strutturate – restano, così come la necessità di mantenere un equilibrio tra visione strategica e ascolto dei territori. 

Ma è evidente che le Fondazioni rappresentano oggi una delle principali infrastrutture di sostegno del terzo settore, capaci di combinare risorse, pianificazione, capacità istituzionale e attenzione all’impatto.  

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