di Lara Esposito - Cantiere Terzo Settore – 21 luglio 2025

Più risorse per le attività (e i controlli) degli enti del Terzo settore

 Il cosiddetto decreto legge “Imprese” stanzia nuovi fondi per azioni e progetti e investe in quella che sarà la responsabilità delle organizzazioni, preparando al sistema del futuro.

C’è spazio anche per il Terzo settore nell’ultimo decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 giugno. Il provvedimento, il numero 95/2025, contiene misure urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, ma anche interventi di carattere sociale, infrastrutturale e territoriale. E per il Terzo settore, una serie di risorse in più a sostegno delle attività svolte dagli enti ma anche misure per effettuare i giusti controlli al loro operato.

10 milioni in più per lo svolgimento di attività di interesse generale

Una prima buona notizia riguarda l’incremento delle risorse a disposizione di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale o fondazioni, rigorosamente iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore, per lo svolgimento delle proprie attività a sostegno delle comunità e del bene comune. Si tratta di 10 milioni di euro che nel 2025 andranno a rinforzare il Fondo per il finanziamento di attività di interesse generale, i cui criteri e le risorse assegnate vengono annualmente stabili dall’Atto di indirizzo. Nel 2024 erano stati messi a disposizione oltre 35 milioni di euro per progetti, servizi e opportunità per le comunità locali, che ora potranno contare su maggiori risorse.

Ripristinati i fondi per i controlli agli enti

Per il triennio 2026-2028 sono stati stanziati 1,2 milioni di euro annuali per la gestione delle attività di controllo sugli enti del Terzo settore svolte dalle reti associative nazionali e dai Centri di servizio per il volontariato.

Attenzione però: non si tratta di un vero e proprio incremento, ma del ripristino delle risorse a disposizione per questa attività ridotte proprio di 1,2 milioni di euro dalla Legge di Bilancio 2025. Ad oggi quindi, si torna alla cifra originaria dedicata per questa attività, e quindi 5 milioni di euro annui.

Il fatto che il periodo di riferimento sia “a partire dal 2026”, inoltre, lascia intuire che proprio dall’anno prossimo potrebbero arrivare novità operative in tal senso, nonostante manchi ancora l’atteso decreto previsto dal codice del Terzo settore. Chiarimenti attesi e non banali: per l’avvio delle attività di controllo agli enti, infatti, serviranno regole chiare e risorse stabili.

Le altre misure: fondo di garanzia, rigenerazione urbana, antiterrorismo

Tra le altre misure contenute nel decreto, si segnala:

  • stanziamento di 10 milioni di euro per dare finalmente avvio alla sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI dedicata agli enti del Terzo settore non commerciali;
  • l’istituzione di un “Fondo nazionale da ripartire per la rigenerazione urbana”;
  • l’aggiornamento della disciplina in materia di antiterrorismo e antiriciclaggio.

Per approfondire è possibile consultare l’articolo Più risorse al Terzo settore nel dl “Imprese” pubblicato su Cantiere terzo settore.

Foto di Diego Gardina da Tanti per tutti

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